Pericolo nell'etere: la rivoluzione del Wi-Fi è una bomba ad orologeria per la salute?

Si trova in ogni centro città e in tutte le caffetterie e scuole. Ma gli esperti sono molto preoccupati per gli effetti dello smog elettronico generato dale reti wireless che collegano i nostri computer portatili e telefoni cellulari.
22 aprile 2007
Geoffrey Lean
Fonte: Link al testo originale in inglese: http://news.independent.co.uk/health/article2472140.ece

Essere "cablati" significava in modo stenografico essere all'avanguardia, connessi con tutto ciò che è "cool". Non più. Ora essere wireless è tutto ciò che conta.

Vai dentro uno Starbucks, un bar in un hotel o in una sala d'aspetto dell'aeroporto e sei sicuro di incontrare persone che battono i tasti del loro computer portatile, invisibilmente connessi a internet. Vai a trovare degli amici e molto probabilmente ti mostreranno il loro sistema appena installato.

Tieni una lezione in un'università e troverai gli studenti davanti a te concentrati sulle loro tastiere che controllano le tue affermazioni nel World Wide Web quasi non appena le pronunci. E oggigiorno la tecnologia si sta diffondendo in tutte le scuole elementari e medie inglesi come un lampo Wi-Fi.

L'esplosione tecnologica è ancor più grande di quella dei telefoni cellulari che l'ha preceduta. E come è successo con i cellulari, hanno seguito paure riguardo i suoi effetti sulla salute -in particolare su quella dei bambini. Studi recenti, che hanno provato che le peggiori paure sui telefonini sono fondate, solo sollevano preoccupazioni riguardo il brodo elettronico nel quale stiamo passando sempre più spesso la nostra esistenza.

Adesso, come annunciamo oggi, Sir William Stewart (foto in basso a destra), colui che ha originato gli avvertimenti più autorevoli del Regno Unito riguardo il pericolo dei cellulari, si sta preoccupando per la diffusione del Wi-Fi. Il presidente dell'Agenzia per la Protezione della Salute (HPA) - ed ex capo collaboratore scientifico del Governo- sta facendo personalmente pressioni per condurre un'investigazione ufficiale sui rischi che può costituire.

Ma l'espansione del wireless non sembra in fase di arresto nonostante le preoccupazioni per la salute. Un inglese adulto su cinque adesso possiede un computer portatile abilitato alla rete wireless. Esistono 35.000 postazioni di accesso pubbliche dove possono usarli, di solito a pagamento.

Negli ultimi 18 mesi sono stati venduti in Gran Bretagna 1,6 milioni di terminal Wi-Fi per un uso domestico, negli uffici e come elaboratori centrali per altri edifici. Secondo alcune stime, la metà di tutte le scuole elementari e 4/5 di quelle medie inferiori li hanno installati.

Intere città si stanno attrezzando per il wireless. Il primo in funzione è il signorile, quasi bucolico, borgo di Norwich, che ha installato una rete che copre quasi tutta il suo centro, con un raggio di 4km che parte dal Municipio. Comprende punti chiave ancor più lontani, tra cui l'Università dell'East Anglia e un ospedale locale e verrà allargata fino ad inglobare la campagna a sud della regione.

Sono state collegate più di 200 piccole antenne ai lampioni per creare la rete, che chiunque può utilizzare gratuitamente per un'ora. Non c'è niente che fermi i 1000 utenti che la utilizzano ogni giorno dallo sconnettersi quando il loro tempo a disposizione finisce e di ricollegarsi in seguito per un'altra sessione completamente gratis.

"Volevamo vedere se era possibile fare qualcosa del genere," ha ditto Anne Carey, la direttrice del progetto del network. "le persone ne usufruiscono e la trovano di grande aiuto. Penso che sia attualmente la più grande rete di questo tipo."

Ma non per molto. Brighton pianifica di avviare una rete per tutta la città il prossimo anno e Manchester ne sta progettando una che copra più di 400 miglia quadrate, dando libero accesso a 2,2 milioni di persone.

Finora sono stati sollevati solo pochi e timidi allarmi, più che altro da persone che sono così sensibili alle radiazioni elettromagnetiche emesse dai cellulari, dalle loro antenne radio e dal Wi-Fi che si sentono ammalati in loro presenza. L'Organizzazione Mondiale della Sanità stima che fino a tre persone su 100 si possono definire "elettrosensibili". Ma gli scienziati e i dottori - ed alcuni governi europei- si aggiungono al coro di voci di avvertimenti ora che è evidente che l'uso quasi universale dei telefoni cellulari può mettere da parte una catastrofe medica per il futuro.

Un recente studio autorevole finlandese ha scoperto che chi ha usato i cellulari per più di 10 anni ha il 40% di possibilità in più di ammalarsi di tumore al cervello nella stessa parte della testa in cui è sempre stato tenuto il microtelefono; una ricerca svedese rivela che il rischio sia di quattro volte superiore. Un'ulteriore ricerca dalla Svezia afferma che la radiazione elimina le cellule celebrali, cosa che può portare le odierne generazioni più giovani a diventare senili tra i 40 e 50 anni.

Il Professor Lawrie Challis, che è a capo della ricerca ufficiale sulla sicurezza dei cellulari, ha detto quest'anno che il telefonino potrebbe diventare "la sigaretta del 21esimo secolo".

C'è minor preoccupazione per le antenne radio, dato che emettono molto meno radiazioni rispetto ai telefoni cellulari. Ma le persone che vivono -o frequentano scuole- nelle loro prossimità sono costantemente esposte e gli studi rivelano una preoccupante incidenza di sintomi quali mal di testa, affaticamento, nausea, vertigini e problemi di memoria. Inoltre c'è qualche possibilità che ci possa essere un aumento di tumori e malattie cardiache.

Il sistema Wi-Fi praticamente installa queste antenne in versione ridotta nelle case e nelle classi -ed emettono quasi lo stesso tipo di radiazione. Nonostante non si siano di fatto svolte delle ricerche, i sostenitori della campagna e alcuni scienziati si aspettano gli stessi effetti nocivi. Dicono che ora stiamo vivendo in un brodo di radiazioni elettromagnetiche un miliardo di volte più forte rispetto ai campi naturali nei quali si sono sviluppate le cellule viventi negli ultimi 3.8 miliardi di anni. Tutto ciò, aggiungono, è destinato a causare problemi.

Il Prof. Leif Salford, della Lund University -che ha dimostrato che le radiazioni uccidono le cellule celebrali- è profondamente preoccupato anche per l'aggiunta del Wi-Fi allo "smog elettronico".

C'è particolare preoccupazione per i bambini in parte perché sono più vulnerabili -dato che i loro crani sono meno spessi e il loro sistema nervoso è ancora in via di sviluppo- e perché subiranno una maggiore esposizione alle radiazioni durante la loro vita.

L'Associazione medica austriaca (AMA) sta facendo pressioni politiche contro l'installazione del Wi-Fi nelle scuole. Le autorità della provincia di Salisburgo hanno già consigliato alle scuole di non installarlo ed ora sta considerando di metterlo a bando. Il Dr. Gerd Oberfeld, il capo della salute dell'ambiente e medicina di Salisburgo sostiene che il Wi-Fi è "pericoloso" per le persone sensibili e "il numero di queste persone e il pericolo sono entrambi in crescita".

In Inghilterra, la Stowe School ha rimosso il Wi-Fi da parte dei suoi uffici dopo che un insegnante di studi classici, Micheal Bevington, che ha insegnato là per 28 anni, ha iniziato ad accusare mal di testa e nausea non appena è stato installato.

Ian Gibson, il deputato della nuova Norwich wireless sta esigendo che si conduca un'inchiesta ufficiale sui rischi del Wi-Fi. L'Associazione degli Insegnanti (PAT) è intenzionata a scrivere questa settimana al Segretario dell'Istruzione Alan Johnson per richiederne una.

Philip Parkin, il segretario generale dell'unione, dice: "Sono preoccupato dal fatto che si siano installate così tante reti wireless nelle scuole e nei college senza essere a conoscenza dei possibili effetti a lungo termine".

"La proliferazione della rete wireless potrebbe avere serie implicazioni per la salute di alcuni membri del personale e alunni senza che accorgersi delle cause"

Ma, ha aggiunto, "ci sono delle importanti pressioni commerciali", ragion per cui, molto probabilmente, non c'è stata ancora "nessuna azione significativa".

Linee guida ignorate

Il primo Rapporto Stewart, pubblicato nel maggio del 2000, ha prodotto una serie di notevoli raccomandazioni che includevano: dissuadere i bambini dall'uso dei cellulari e far smettere l'industria di pubblicizzarli ai giovani; pubblicare i livelli di radiazione dei microtelefoni in maniera tale da mettere in grado il cliente di scegliere il più basso; far sì che l'erezione di ripetitori sia subordinata a un controllo democratico attraverso il piano regolatore; e fermare la costruzione di antenne dove il "raggio delle radiazioni di maggior intensità" toccava le scuole, almeno che la scuola e i genitori degli alunni non fossero d'accordo.

Il Governo ha raccolto quasi tutti questi consigli, ma dopo, come "The Indipendent on Sunday" ha ripetutamente fatto notare, non li ha messi in pratica. Forse ha perso ogni possibilità di mettere a freno l'utilizzo dei cellulari da parte dei bambini e adolescenti. Dalla prima relazione stesa, l'uso dei cellulari tra i giovani è due volte maggiore.

Ulteriori informazioni: Paul Bignall, Will Dowling e Jude Townend.

Note: Traduzione a cura di Valentina Burresi per www.peacelink.it
Il testo e' liberamente utilizzabile a scopi non commerciali citando la fonte,l'autore ed il traduttore.

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