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Ieri pomeriggio si è tenuto il vertice in Prefettura con i rappresentanti del ministero dell’Ambiente

Centrale di Modugno, si torna a Roma

Chiesta l’Autorizzazione integrata. La Regione: «Dubbi più che legittimi»
7 novembre 2007
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno

No alle Centrali a TurboGas Che i carabinieri del Noe stessero procedendo a una verifica amministrativa per conto del ministero dell’Ambiente era notizia ufficializzata dallo stesso ministro Alfonso Pecoraro Scanio già dieci giorni fa al sindaco di Bari, Michele Emiliano che lo aveva incontrato a Roma. Le verifiche hanno portato all’acquisizione di un volume considerevole di documentazione all’interno della quale spicca una dettagliata relazione dell’Arpa, depositata il 17 maggio 2005. L’assessore regionale all’Ecologia, Michele Losappio commenta - e questa è la novità - che, visti i contenuti della relazione Arpa, «ci sono dubbi abbastanza legittimi sul fatto che la società beneficiata dell’autorizzazione a costruire la centrale a turbogas di Modugno abbia rispettato le prescrizioni ministeriali».

«Dubbi legittimi», dunque. Dubbi da consegnare al ministro in una riunione a Roma, che il prefetto, Carlo Schilardi, annuncia come imminente. E perché proprio dal ministro dell’Ambiente? «Perché è il soggetto - spiega ancora il prefetto - al quale spetta la supervisione e il controllo». E se l’autorità a cui spetta la vigilanza e il controllo verificasse il mancato rispetto delle prescrizioni avrebbe l’autorità di sospendere l’autorizzazione alla centrale che, poi, il presidente del consiglio dei ministri, potrebbe revocare. Il percorso è dunque segnato. Nel frattempo, «e finché non si farà chiarezza», dice ancora il prefetto, non saranno autorizzati altri trasporti eccezionali verso la zona industriale. Anche perché è in vigore il sequestro penale di un ponte che è parte nodale del tragitto individuato per trasferire le turbine.

La strada fa provare al sindaco di Modugno, Pino Rana, una sensazione di moderato ottimismo, ma con qualche riserva. Lui, amministratore di una città che si sente «tradita», continua a battere sulla grancassa della riapertura dei termini della conferenza dei servizi, quella grazie alla quale è stata concessa l’autorizzazione originaria. Ma stavolta, la decisione dovrebbe passare attraverso un altro ministero, quello alle Attività produttive. Una strada, quella di una convocazione con revoca dell’autorizzazione principale, che il prefetto ritiene «di non facile attuazione e comunque non utile».

Perché? Perché, come detto prima, l’attività di verifica e controllo spetta al ministero dell’Ambiente il quale, avendo avviato una verifica amministrativa affidata ai carabinieri del Noe, ha tutta l’autorità, nel caso si verificasse il mancato rispetto delle prescrizioni, di sospendere l’autorizzazione stessa. Il sindaco Rana, tuttavia, ottiene da Regione e Provincia di Bari sostegno per un’altra richiesta. Ovvero che si proceda sulla centrale di Modugno (così come peraltro già avvenuto per analoghi impianti di Villa di Serio, in provincia di Bergamo, Foggia e Aprilia, in provincia di Latina) all’avvio di una nuova procedura di verifica che si chiama Autorizzazione integrata ambientale (Aia).

I partecipanti al tavolo prefettizio (almeno le parti politiche) si lasciano sfuggire un commento: i delegati ministeriali, su tale richiesta sarebbero possibilisti. La lettera di sollecito sarà preparata dallo stesso sindaco Rana probabilmente già nella giornata di oggi. «E noi - dice Losappio – siamo pronti a sottoscriverla». I delegati ministeriali appaiono meno possibilisti riguardo l’ultima richiesta del sindaco Rana: sospendere i lavori nel cantiere della centrale in attesa che si chiarisca tutto.

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