Di ritorno da Sibiu

9 ottobre 2007 - Gina Abbate

Solo una settimana fa, dal 5 al 9 settembre, mi trovavo a Sibiu con più di 2000 delegati/e delle diverse espressioni di chiese europee per la terza Assemblea Ecumenica Europea ( EEA3).
Ero nei panni di giornalista, inviata da’ Mosaico di Pace’, il mensile di Pax Christi Italia. Ho ancora negli occhi e nel cuore i volti diversi,che una mattina ho cercato di vedere tutti da vicino, durante la coda dell’entrata, le persone con i più vari abbigliamenti. Mi risuonano le varie lingue che si potevano comprendere in traduzione simultanea, nel tendone. Sì per le riunioni plenarie del mattino eravamo in un enorme tendone con posti a sedere per tutti: un luogo accuratamente preparato per tempo, come tutto il sistema di accoglienza, in questa odierna capitale della cultura europea, che parlava di provvisorietà, di cammino, di pellegrinaggio. Sibiu è solo una tappa, tanto attesa, ipotizzata, desiderata, nel cammino ormai ventennale delle assemblee ecumeniche europee: da Basilea, nell’ormai lontano 1989, a Graz, nel 1997, alla firma della ‘Charta oecumenica’ a Strasburgo nel 2001, per giungere qui, nel cuore della Romania con il motto ‘La luce di Cristo illumina tutti. Speranza di rinnovamento e unità in Europa.’
Mi chiedevo, girando per questa meravigliosa città, dove si armonizza lo stile medioevale delle chiese e piazze centrali, con l’apporto moderno degli edifici e strade circostanti: ma chi mai avrebbe potuto sognare alcuni decenni fa un simile evento? Anche se qui le chiese di diverse confessioni, ortodossa,luterana, riformata e cattolica, l’una accanto all’altra,non hanno subito le lacerazioni delle guerre di religione vissute nei secoli passati dall’Europa centrale,tuttavia non si parlavano. Era una convivenza muta. Ed ora invece ecco questo convenire insieme, guardarsi negli occhi, salutarsi,ascoltarsi, incuriosirsi, pregare insieme, cercare che emerga da un’assemblea così variegata quanto più ci appassiona delle vicende umane, delle sfide che oggi la storia ci presenta.
I Forum del pomeriggio, incontri tematici dedicati ad argomenti quali unità, spiritualità, testimonianza, Europa e processo di unificazione, religioni, migrazioni, salvaguardia della creazione,giustizia, pace, erano meticolosamente organizzati, ricchi di contenuto, con moderatori e presentazioni da parte di esperti. Forse però a scapito dello spazio di dibattito da parte dei partecipanti, esigenza che finalmente ha potuto esplodere nel penultimo giorno, quando in occasione del contributo alla stesura del ‘messaggio finale ‘si è formata una lunga coda di richiedenti la parola: interventi concentratissimi ,di un minuto. Eppure è stato forse questo il momento più vivo dell’assemblea, dove vibrava in modo fortissimo la passione di tanti e tante, uomini e donne di diverse età, e quindi delle rispettive realtà rappresentate, per indicare segnali concreti di impegno. Diversi punti sono poi stati recepiti nel documento finale. E’ stato proprio questo momento di partecipazione quello più vivo, a mio parere, in cui ho più avvertito la presenza dello Spirito che ci anima e che ci guida a traguardi inattesi. Sembrava indicare che è la partecipazione nelle chiese, l’attenzione solidale, il modo trasversale di sentire e manifestare l’urgenza di farci carico dei problemi del nostro tempo, di porre insieme gesti profetici, la novità che fa crescere l’ecumenismo malgrado i vari ripiegamenti
In questa grande assemblea ha trovato parole nuove la sensibilità riguardo ai temi della giustizia,della pace, della salvaguardia del creato,con il richiamo alle nostre responsabilità , all’attenzione particolare all’Africa, al commercio equo e solidale, agli stili di vita, ai migranti e rifugiati,alla collaborazione con le altre religioni, al rifiuto di ogni guerra e alla promozione di mezzi nonviolenti per risolvere i conflitti.
Nel corso di queste giornate hanno portato il loro saluto, la loro presenza, diversi rappresentanti delle istituzioni europee,un dialogo che deve continuare ,a livello ecumenico, perché riemerga nei fatti l’immagine quasi dimenticata di un’ ‘Europa casa aperta’,a servizio della pace per la famiglia umana.

Merano, 13.09.2007

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