San Tommaso e la bomba iraniana

9 ottobre 2007 - Angelo Baracca

I media ci fanno il lavaggio del cervello sui pericoli costituiti dall’ipotetica, al momento attuale fantasiosa, bomba nucleare iraniana. E ci spiegano come egualmente Bush e la Condoleeza Rice vorrebbero, per impedirglielo, bombardare l’Iran, eventualmente proprio con bombe nucleari; e come il sedicente ex-socialista Kouchner, ora fedele sarkòsiano, ne sia entusiasta sostenitore. Quello che invece non ci dicono è che c’è un metodo semplice per appurare e risolvere la questione, un metodo noto dai tempi di San Tommaso: vedere per credere! Penso che nessuno abbia udito a nessuna TV, né letto sui più autorevoli quotidiani, che il 27 agosto scorso l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Iaea) ha sottoscritto con il Governo dell’Iran un circostanziato accordo ufficiale per risolvere i problemi in sospeso, ed appurare definitivamente la vera natura dei programmi nucleari di Tehran.
Non vi è modo migliore di conoscere il contenuto di questo accordo delle parole chiarissime con cui si è espresso il Direttore Generale della Iaea, il Dott. ElBaradei, alla 51a Conferenza Generale dell’Agenzia, conclusasi alla fine di ottobre, riferendosi appunto alla «Attuazione dell’Accordo di Salvaguardia del Trattato di Non Proliferazione nella Repubblica Islamica dell’Iran» (i corsivi sono miei):
«[…] vorrei ricordare brevemente quattro punti.
Primo, l’Agenzia è riuscita a verificare la non-diversione del materiale nucleare dichiarato in Iran. L’Iran ha continuato a fornire l’accesso e i rapporti necessari per consentire le verifiche dell’Agenzia a questo riguardo.
Secondo, l’Iran ha fornito all’Agenzia informazione aggiuntiva e l’accesso necessario per risolvere varie questioni in sospeso da tempo, come lo scopo e la natura dei passati esperimenti con plutonio.
Terzo, in contrasto con le decisioni del Consiglio di Sicurezza, che chiedevano all’Iran di prendere certe misure per aumentare la fiducia (confidence building), l’Iran non ha sospeso le attività relative all’arricchimento, e prosegue nella costruzione di un reattore ad acqua pesante ad Arak. Questo è increscioso.
Quarto, mentre finora l’Agenzia non è stata in grado di verificare certi importanti aspetti rilevanti per lo scopo e la natura del programma nucleare dell’Iran, l’Iran e il Segretariato hanno concordato il mese scorso un piano di lavoro per risolvere tutti i problemi di verifica irrisolti. Questi problemi di verifica sono il’essenza della mancanza di fiducia sulla natura del programma dell’Iran, e sono quelli che hanno causato le azioni del Consiglio di Sicurezza. L’accordo dell’Iran su questo piano di lavoro, con un calendario definito, è quindi un passo importante nella direzione giusta. Naturalmente, la cooperazione attiva e la trasparenza dell’Iran sono la chiave per l’attuazione piena e tempestiva del piano di lavoro. Se l’Agenzia fosse capace di fornire un’assicurazione credibile sulla natura pacifica del programma nucleare passato e presente dell’Iran, questo costituirebbe un grande passo avanti per costruire la fiducia sul programma nucleare dell’Iran, e potrebbe creare le condizioni per una soluzione completa e durevole.
Questa è la prima volta che l’Iran ha accettato un piano per affrontare tutte le questioni in sospeso, con un calendario definito, ed è pertanto un passo importante nella direzione giusta. Naturalmente, la chiave per giudicare gli impegni dell’Iran sarà la sua disponibilità a rispettare questo piano di lavoro in modo pieno e tempestivo.»
Insomma: per credere, vedere. Non bombardare!

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