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Angelici incalza l’amministrazione comunale ed elogia De Gregorio

«Serve una conferenza strategica sull’ambiente»

Nello De Gregorio, constatando l’inarrestabile degradarsi della situazione ambientale, propone un percorso che passando per un contingentamento dei volumi produttivi giunga in tempi preordinati ad una graduale dismissione dell’area a caldo, da parte di Ilva.
4 novembre 2007
Fonte: TarantoSera

ILVA di Taranto Dobbiamo essere grati a Nello De Gregorio per la serietà con cui segue dati e rilevazioni sulla situazione ecologica del nostro territorio. Egli osserva costantemente le dinamiche ambientali, con scrupolosa ed assidua attenzione ed informa i tarantini più e meglio degli Enti e le strutture deputate a questo scopo. Lo fa da semplice cittadino: il che è ancor più encomiabile. Purtroppo le notizie che fornisce sono poco tranquillizzanti se è vero che le polveri PM10, “crescono in modo smisurato e fuori da ogni controllo”, com’è dimostrato dal loro sforamento per ben 68 volte negli ultimi 3 mesi.

Questi problemi, effettivamente, a Taranto, divengono sempre più preoccupanti. Ciò, è così evidente, che lo si nota anche visivamente. Tornando da Martina Franca, si possono notare nuvole scure che dalle ciminiere dell’ area industriale si avventano sulla città avvinghiandola in un abbraccio soffocante. Spesso si avverte nell’aria un odore acre di gas che sembra di essere all’interno dello stabilimento siderurgico. Una visione sgradevole ed inquietante, perché fa pensare alle nefaste conseguenze ed alle sofferenze determinate da quei miasmi.

I dati, come rileva De Gregorio, sono a tal punto gravi che una Comunità seria e responsabile, ha il dovere di valutarne la drammaticità e porvi rimedio. Si capisce bene che ospitare uno grande raffineria di petrolio, un cementificio ed uno dei maggiori centri siderurgici d’Europa, provoca fatalmente conseguenze non lievi nell’area in cui sono insediati; ma ciò che sconvolge è che, malgrado il progresso tecnologico e scientifico abbia fatto notevoli progressi e comunque, come si dimostra in altre realtà del mondo industriale, offra strumenti assai incisivi per combattere ed attenuare gli insulti provocati dai processi produttivi, nel tempo siamo costretti a constatare non una attenuazione dei fenomeni, come sarebbe logico; ma un loro drastico incremento.

Il che sta a dimostrare che le migliori e purtroppo assai costose tecnologie, malgrado le ritornanti affermazioni delle grandi aziende, le intese istituzionali, gli accordi sindacali, le ingiunzioni della magistratura, le promesse ed i giuramenti, non vengono applicate. Le patologie si moltiplicano, i malati aumentano, l’indice della mortalità, per tumori, si inpenna, i quartieri limitrofi alle industrie si degradano sempre più ed un senso di disperazione e di impotenza si appropria della nostra Gente, che si sente abbandonata e comunque non sufficientemente tutelata da chi governa la città ed ha i poteri ed il dovere di difenderla e tutelarla.

Capisco il Sindaco che si duole perché viene aspramente criticato anche quando come nel caso delle fontanelle del Cimitero, risolve con l’aiuto di Ilva, un annoso problema. (non è una vergogna, anche se non ascrivibile alla sua Giunta che un tale problema divenga annoso?) Ma è indubbio che le foto ritraenti le sue mani congiunte, a quelle dell’Assessore alla Sanità e del Dirigente Ilva, (nell’atto che solitamente si compie per stringere un patto d’onore), senza affermare, come taluno ha fatto ingiustamente, che ciò rappresenta la raffigurazione significativa e sconvolgente della resa incondizionata della Città, verrebbe da chiedere se era proprio indispensabile farlo.

Posso assicurare il Sindaco, del quale nessuno può mettere in discussione onestà e passione civile, che non solo la Presidente dell’AIL o esponenti della Opposizione in Consiglio Comunale, hanno considerato quel gesto, inopportuno. Vi è nell’opinione pubblica tarantina risentimento e spesso acredine verso chi governa perché mentre ci si attarda in personalissime zuffe quotidiane, in beghe da cortile, in piccoli interessucci parrocchiali, la Città peggiora e la qualità della vita degrada sempre più. Ci si domanda a quale progetto appartenga tutto ciò, quale idea di Città, quale futuro per i Tarantini prepari questa classe dirigente, che lo stimato Segretario del Partito cui aderisce il Sindaco, ha definito una “Armata Brancaleone?”.

Che senso hanno allora le fiaccolate e le marce fatte da volenterosi che si ostinano a protestare pensando che sia possibile migliorare la situazione, smuovere insensibilità, arginare la precarietà che avanza e rischia di sommergerci? Uno di costoro, Francesco Ruggieri, (operatore sociale coraggioso e volitivo) deluso e mortificato, al termine dell’ultima fiaccolata disertata dalla Regione e da altri esponenti istituzionali del nostro territorio, ha rilasciato dichiarazioni al vetriolo. Tanta delusione, tanto scoramento, contiene un messaggio che sarebbe grave sfuggisse ai nostri Amministratori.

In questo difficile contesto il Comitato “Taranto Futura”, composto da stimatissimi professionisti sta organizzando un Referendum Cittadino “per chiudere l’Ilva”. Pesonalmente considero l’iniziativa fuori luogo e certamente dettata dalla disperazione e dal senso di impotenza che, su questo tema, pervade tutti noi; ma ciò non di meno, offre la possibilità di capire lo stato d’animo della gente ed il vento che tira in Città.

Nello De Gregorio, constatando l’inarrestabile degradarsi della situazione ambientale, propone un percorso che passando per un contingentamento dei volumi produttivi giunga in tempi preordinati ad una graduale dismissione dell’area a caldo, da parte di Ilva. Allo stato dei fatti, è una proposta seria su cui lavorare, coinvolgendo Riva, Regione, Istituzioni Locali ed il mondo Associativo. Perché l’Amministrazione Comunale, in un soprassalto di vitalità, non convoca, preparandola adeguatamente, una “Conferenza Strategica” nella quale definire un progetto, un percorso, una ipotesi operativa che sottragga il nostro territorio al degrado irreversibile e la nostra Gente alla invadente disperazione?

On. Vittorio Angelici

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