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Dura lettera del Sindaco Ezio Stefàno ad Arpa, Asl e Provincia

I fulmini di Stefàno su Arpa e Asl: «Dovete fornirmi i dati sull’inquinamento»

Portaluri: «Morti per tumori in eccesso a Taranto, la responsabilità è dell’industria»
7 novembre 2007
Fonte: Corriere del Giorno

ILVA di Taranto I dati sulla situazione ambientale della città gli devono essere comunicati tempestivamente e in via ufficiale. Non vuol sentire ragioni il sindaco Stefàno, stanco di dover apprendere di dati allarmanti in «maniera ufficiosa dagli organi di informazione». Così, sabato scorso, il sindaco ha preso carta e penna e ha scritto alla Direzione regionale dell’Arpa, alla presidenza dell’amministrazione provinciale di Taranto e alla Direzione generale dell’Asl di Taranto chiedendo, appunto, che gli vengano ufficialmente forniti i dati sulla situazione ambientale. E per tenere alta l’attenzione sulla problematica, Stefàno ha convocato un incontro per martedì prossimo, alle ore 10 a palazzo di città, al quale ha invitato il direttore regionale dell’Arpa, Giorgio Assennato, e il direttore generale dell’Asl, Colasanto.

Intanto non usa mezzi termini, Stefàno, nella sua lettera. «Apprendo da organi d’informazione, e non perché direttamente informato nella mia qualità di sindaco di Taranto e di primo responsabile della tutela della salute pubblica del territorio, - scrive Stefàno - che nei mesi scorsi (giugno e luglio 2007) si sarebbero registrati in città numerosi superamenti dei valori limite delle emissioni di particolato PM10, con punte di gran lunga superiori al limite giornaliero fissato per legge.

Desidero sapere – aggiunge il primo cittadino - se tali notizie rispondano a verità, e soprattutto di essere messo a conoscenza tempestivamente e ufficialmente delle rilevazioni riguardanti il livello dell’inquinamento atmosferico in città, ivi compresi i dati non ancora resi noti dei mesi di agosto, settembre e ottobre».

Un cittadino scrive Al sindaco per la sua lettera,
Egregio sig. sindaco, Le scrivo questa lettera per esprimere profondo rammarico sulle sue dichiarazioni riguardanti i cittadini di Taranto sul caso Ilva. Purtroppo chi scrive e’ un cittadino che circa 2 mesi fa si è recato in ospedale per far visitare un parente per disturbi respiratori. Ebbene la domanda del medico è stata la seguente: "Il suo parente ha mai lavorato in Ilva?". Purtroppo sì. Morale della favola, soffre di una micidiale forma di tumore (mesiotelioma pleurico) derivante esclusivamente dall’amianto. E allora, caro sindaco, non crede che sia arrivata l’ora di dire basta a chi ci sta portando via i nostri cari? Siamo stanchi di versare lacrime e costruire nuove cappelle. Cordialmente. Mario
Stefàno, infatti, ritiene insensato e, soprattutto, «gravemente omissivo», che vengano effettuate rilevazioni i cui risultati restano celati, «o addirittura svelati a pochi», senza che sia informato chi, insieme con la responsabilità della tutela della salute pubblica, «detiene il diritto/dovere di intervenire sia sul piano politico che su quello amministrativo.

Il sottoscritto, in prima persona, e la giunta comunale che collabora nel governo della Città, hanno tra le loro priorità la salvaguardia della salute pubblica e il controllo dei fattori di pericolo per l’ambiente e il territorio, come dimostrano la mia storia personale e le iniziative assunte in relazione alla mia attività professionale e ai mandati amministrativi che ho ricoperto e ricopro».

E proprio per questa storia personale e per il ruolo che oggi è chiamato a ricoprire che Stefàno chiede, diciamo pretende, pertanto ufficialmente di esser messo a parte, puntualmente e tempestivamente, «di tutte le notizie riguardanti la tutele della salute e del territorio, nonché di conoscere quali misure sia siano adottate e si stiano adottando da parte degli enti in indirizzo (Arpa, Asl e Provincia, ndr) cui sono demandati compiti specifici di rilevazione e di controllo».

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