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L’amara considerazione di Merico e l'interrogazione di Vietri AT6

"I parlamentari latitano, ma l'ILVA paga le tasse comunali?"

«Eppure i deputati hanno l’obbligo, etico prim’ancora che politico, di stare in prima linea su questioni fondamentali per il futuro della comunità ionica. Ma l'ILVA paga le tasse municipali come tutti?»
11 novembre 2007
Fonte: Corriere del Giorno

ILVA di Taranto La querelle in corso in questi giorni a Taranto sulla difesa dell’ecosistema e, conseguentemente, della salute di tutti i cittadini non poteva non vedere partecipe anche il presidente dell’Associazione “Bambini contro l’inquinamento”, dottor Giuseppe Merico, che interviene con un documento.

«Nel dibattito sull’inquinamento a Taranto si assiste ad uno strano fenomeno - scrive nella nota Merico - Man mano che cresce l’intensità degli interventi da parte della società civile si registra una sorta di "sdoppiamento della personalità" da parte della politica. Alle richieste della comunità, espresse a vario titolo e sotto varie forme, le istituzioni rispondono o ignorando le richieste di più severi e stringenti controlli o, più semplicemente, latitano».

«È il caso, ad esempio, dei nostri parlamentari. L’altro giorno, alcuni di loro, hanno brillato per presenza e spirito d’iniziativa. Solo che, questa iniziativa, tendeva a favorire la grande industria, derogando alle norme che puntano alla riduzione dell’impatto ambientale. Oggi, invece, i nostri deputati latitano rispetto ai sempre più incalzanti temi della difesa dell’ambiente e della lotta all’inquinamento. Eppure - continua il presidente dell’Associazione - i nostri parlamentari hanno l’obbligo, etico prim’ancora che politico, di stare in prima linea su questioni fondamentali per il futuro della comunità ionica».

«Quando l’ingegner Riva promette al Comune di adottare al più presto le migliori tecnologie per ridurre le emissioni inquinanti toccherebbe ai nostri parlamentari dire qualcosa e non star lì a fare la figura delle belle statuine. Chi dovrebbe, infatti, sollecitare il governo per l’apertura di un tavolo che affronti l’emergenza ambientale tarantina così come si sta affrontando l’emergenza dissesto? L’imbarazzata latitanza dei nostri deputati quanto durerà? I non più sopportabili silenzi si protrarranno ancora?»

«Dobbiamo dare ragione, quindi, a quelli che indicano, in questo caso di silenzio-assenza, un macroscopico caso di stortura generato dalla legge elettorale. Non ha torto chi dice che un rappresentante parlamentare, designato dalle segreterie dei partiti e non scelto direttamente dagli elettori, finisce per "dimenticare" l’interesse generale, concentrandosi su "altro"».

«Mi chiedo se Taranto ha bisogno di questo. Me lo chiedo alla luce degli sforamenti dei livelli d’inquinamento ripetutamente registrati dalle centraline dell’Arpa. Me lo chiedo di fronte ai sempre più allarmanti dati sulle malattie e sulle morti legate alla devastante situazione ambientale. Signori parlamentari avete il dovere di parlare. Come presidente dell’associazione "Bambini contro l’inquinamento" ribadisco il nostro impegno nella lotta contro il degrado ambientale. Dopo la marcia dei bambini nel quartiere Tamburi, colgo l’occasione per ringraziare di vivo cuore tutti coloro che vi hanno partecipato, stiamo mettendo in cantiere nuove iniziative per far sentire la voce dei più piccoli, dei più deboli, in questa battaglia».

«Proprio i bambini, di fronte all’assenza, alla latitanza, dei nostri parlamentari - annuncia Merico - chiameranno "a parlamento" tutta la città in una assemblea pubblica in cui tornare a discutere dell’emergenza inquinamento e di come sia possibile spezzare l’assedio delle polveri, dei fumi, dei tumori. Come sempre, a schiena dritta e senza cedimenti o omissioni».

Giampaolo Vietri interroga Stefàno, chiedendo un monitoraggio delle tasse municipali che l’Ilva versa. «Ho avanzato un’ interrogazione scritta al sindaco - spiega infatti il consigliere comunale di At6 - e ho chiesto di portare a conoscenza la cittadinanza di tutte le voci economiche che l’azienda Ilva conferisce nelle casse comunali; quindi, di avviare le opportune azioni di rilevazione e verifica di tutti gli elementi che concorrono a determinare la consistenza delle stesse. Ho chiesto ancora al primo cittadino - prosegue Vietri - di verificare che l’Amministrazione abbia rilasciato le autorizzazioni a costruire per tutte le strutture insistenti nell’area comunale dell’azienda. Interrogativi dei cittadini ai quali, però, nessuno mai ha dato risposta.

Questo servirà anche a chiarire se l’Amministrazione spreme con le tasse e estende i controlli sulle proprietà a tutti, con lo stesso rigore che utilizza per il cittadino qualunque. È bene poi non perdere mai di vista il tema centrale del confronto, che è quello della tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, così come recitava il Sindaco nel suo spot elettorale. Nell’ultima conferenza dello stesso ci si è soffermati troppo poco sull’impegno dell’azienda a ridurre le emissioni di diossina, spostando il discorso su interventi spiccioli, quali la voragine della discesa Vasto e le fontanine, sulle future assunzioni di personale locale e sul “vi immaginate se l’Ilva chiude?” - prosegue Vietri - infatti è bene prendere coscienza che se la città non persegue nuovi modelli di sviluppo per il territorio, che possano dare delle alternative occupazionali da qui a vent’anni, saremo sempre condannati a chiedere aiuti e posti di lavoro alla grande industria.

Questa Amministrazione, non possedendo alcuna strategia, ne progetti per lo sviluppo futuro, naviga a vista, e consapevole della propria scarsa autorevolezza in un tavolo di confronto con la grande industria, non può far altro che accettare ciò che le viene offerto in termini di lavori pubblici. La mia interrogazione, allora, anche se possa sembrare poco inerente la questione ambientale, sarà utile a comprendere con quale determinazione quest’Amministrazione deciderà di relazionarsi con l’industria. In assenza di trasparenza e di posizioni forti da parte dell’Amministrazione, gli occasionali interventi, a qualsiasi titolo, in favore della città continueranno ad essere percepiti dall’opinione pubblica esclusivamente come utili, forse, a calmierare la questione ambientale. Ci vuole più trasparenza, ci vuole più coraggio» perchè i dubbi non si rivelino fondati, chiude Vietri.

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